BORO: DAL GIAPPONE GLI STRACCI PREZIOSI
Un giorno andrò in Giappone e non mancherò di andare al Museo del Boro a Tokio.
Qualcuno di voi si starà chiedendo cos’è il Boro.
Boro è una parola che denota capi di abbigliamento rattoppati con piccoli pezzi di tessuto sovrapposti e cuciti con piccoli punti (sashiko).
Il tessuto così rattoppato era così prezioso che le famiglie che possedevano un migliaio di stracci erano considerate abbienti.
La tecnica Boro è originaria del Giappone. Anticamente praticata dalle povere popolazioni rurali, consiste nel riassemblaggio di pezzi di tessuto ancora utilizzabili. In questo modo ottenevano dei tessuti utili a creare nuovi indumenti rappezzati dal tipico colore blu indaco.
Boroboro in giapponese significa “marcio” .
I Boro racchiudono i “principi estetici ed etici della cultura giapponese come la Sobrietà e la Modestia (shibui), l’imperfezione, ovvero l’aspetto irregolare, incompiuto e semplice (wabi-sabi) e soprattutto l’avversità allo spreco (motttainai) e l’attenzione alle risorse, al lavoro e agli oggetti di uso quotidiano”.